Mirella per sempre

Sentirsi donna intrappolata in un corpo da uomo. Fare di tutto per diventarlo davvero, a costo di cure rischiose ed emarginazione sociale. E' l'incredibile, dolorosa, coraggiosa storia di un cambiamento. Non solo di sesso

 

Transessuale: un uomo che diventa donna. Tutto qua? No, non avete capito. La realtà è molto più complicata. Il viaggio attraverso un mondo così complesso lo compiamo con Mirella Izzo, 47 anni, genovese.


”Mirella. Il vero nome?”


”No, quello vero, ancora declinato al maschile, non lo rivelo. Fa parte di un passato che non mi appartiene.


Dunque si è operata?”


”Questo glielo spiego dopo. E' meglio se prima le racconto qualcos'altro.

 

“Ha capito che qualcosa non andava fin da bambino?”


Si, ma non capivo cosa.  Ero magrolino, molto sensibile e chiacchierone. Non avevo forza fisica, il mio maestro scrisse che ero troppo sensibile e che ne avrei pagato il prezzo in età adulta. La competitività mi spaventava e odiavo i giochi aggressivi. Ma ce la mettevo tutta per giocare coi coetanei, anche alla guerra. Solo che io le battaglie invece di combatterle, le organizzavo strategicamente.


Si era già innamorato?


Sì, della bambina più bella. Non mi ha mai guardato. Era delicata e perfetta, io brutto e sgraziato.


Quando ha cominciato a sentirsi a disagio?


A 16 anni, ho scoperto per caso su un giornalino porno l'esistenza delle transessuali. Fu un colpo di fulmine. Collezionavo tutto quello che le riguardava, mi fingevo un cliente, ma il mio scopo era più conoscerle che avere rapporti per capire se ero come loro. 


Non ha mai pensato di essere omosessuale?


No perché i maschi non mi attraevano. E poi i miei rapporti con le donne non andavano male. Prima di far nascere Mirella ho avuto circa 40 storie, con ragazze. Mi adeguavo alle convenzioni e mi sono inventata il mio modo di essere maschio, ma tutte mi dicevano che ero troppo femminile e mi lasciavano. Poi nell'85, a 26 anni, mi sono sposato.


Un matrimonio felice?


I rapporti con mia moglie sono precipitati subito. Io ero innamorato di lei, ma preferivo i baci e le carezze alla penetrazione. A un certo punto ho cominciato a mettermi i suoi vestiti e le sue scarpe. Mi travestivo e cercavo di coinvolgerla. Lei non ne voleva sapere e mi guardava come se fossi un pazzo. Nell'88 ci siamo separati.


E lei ha cominciato a travestirsi?


Non ancora. Ho vissuto anni inquieti. Pensavo di essere schizofrenico, andavo nei cinema a luci rossi a cercare incontri maschili, ma avevo anche la fidanzata. Mi dava fastidio se un uomo mi toccava davanti, volevo solo incontri passivi.


Come si è poi evoluto questo sdoppiamento?


L¹esplosione è avvenuta quando, casualmente, un giorno, mi sono rasato il pube. Vedere la pelle bianca, liscia è stata una rivelazione. Non mi sono fermata e ho depilato tutto il corpo. Ecco cosa avevo rimosso da sempre: l'essere una donna! E¹ nata Mirella.

 

Si è rivolta ad un medico?


A un'endocrinologo, al centro pubblico DISEM di Genova, dove seguivano casi come il mio. Non capivo più niente, mi innamoravo delle donne, ma volevo anche essere una donna: Non capivo più  niente, mi innamoravo delle donne ma volevo anche essere una donna. Ero spaventata. Era raro leggere o sapere che anche noi transgender possiamo essere omosessuali. Grazie a una psicologa fantastica, ho ricomposto i pezzi della mia vita e, nelle sedute, sono anche riemersi episodi di travestitismo infantile che avevo completamente rimosso.


E cominciata la trasformazione?


A 39 anni ho cominciato a prendere ormoni. Cure rischiose, mai fare da sole. Assumi estrogeni, ormoni femminili associati a antiandrogeni. Risultato: la libido precipita a zero.


E' inevitabile?


Sì, fino a che non trovi il “tuo” dosaggio. In ogni caso la libido tipica maschile non la avrai più.  infatti le trans che lavorano in strada non utilizzano più ormoni, ma solo chirurgia plastica e laser per eliminare i peli. Non possono permettersi il crollo della libido, perché l'80 per cento dei clienti chiede prestazioni attive.


Come è cambiato il suo corpo?


Ha risposto subito. Sembrava non aspettasse altro. Dopo 15 giorni di estrogeni già cominciava a vedersi il seno.


Che effetto le faceva?


Stupendo: un corpo che mi corrispondeva!


E la gente, come ha reagito?


Con la mia famiglia c'è stato un lungo percorso. Per due anni ho “perso” padre e sorella. Poi improvvisamente, accettando di vedermi, hanno cambiato atteggiamento e ho ottimi rapporti con tutti. Gli amici di prima,  li ho persi tutti.


Sul lavoro?


Lavoravo da quasi vent'anni in un ufficio postale, i colleghi, che mi conoscevano da anni, mi sono stati vicini. nessuno mi ha emarginato. I problemi sono arrivati poi, quando ho dovuto cambiare  ufficio, ma di questo parleremo dopo.


E il rapporto con gli uomini?


Il periodo peggiore è stato nella fase della trasformazione, durata  quasi un anno: i maschi, tutti, si sentivano autorizzati a farmi pesanti avances. Trans per loro si identificava con prostituzione.


E' ricorsa alla chirurgia plastica?


Non ne ho avuto bisogno, il mio corpo si è arrotondato naturalmente e ho un seno che tante donne mi invidiano.


E l'amore?


Non sempre per una persona trans è facile capire il proprio orientamento sessuale. Corri due rischi: uno è  farti condizionare e pensare che in quanto donna devi desiderare un uomo; l'altro è confondere ciò cui miri essere, una donna, con ciò che suscita in te desiderio. Ero confusa. Ho avuto un paio di storie con degli uomini, ma non mi piaceva, Poi ho incontrato un transessuale (da donna uomo) e per due anni abbiamo avuto un rapporto bellissimo. Ma le donne continuavo a piacermi.


Un momento, si fermi, non sto capendo più niente.


Mi innamoravo delle donne, come prima della transizione, ma finalmente con loro potevo immaginare un rapporto che non soggiacesse alle logiche maschili. In realtà nella mia testa non era cambiato nulla. Detesto la penetrazione. Credo di essere lesbica. O Forse bisex. Con gli uomini può essere piacevole il sesso ma non mi innamoro. Delle donne si, e tanto.


Ma si è operata alla fine?


No. Volevo farlo, ma per un certo periodo ho rimandato. L¹intervento è terribile, dai 400 ai 500 punti, tutti lì. Adesso sono gravemente malata. Ho il 90 per cento di invalidità e alcune patologie non mi sono ancora state riconosciute. Da quando ho cambiato posto di lavoro sono stata vittima di un mobbing feroce,  un calvario durato tre anni causa di tutte le malattie che mi sono venute.La repressione della rabbia mi ha provocato continuamente picchi di pressione e nel 2003 ho scoperto un aneurisma all'aorta superiore.

 

Niente intervento…

 

Non posso più, per problemi di salute. Mi sento incompleta, ma la femminilità sta nel cervello.


L¹ultima sua compagna?


Una donna, siamo state assieme quattro anni e io l'amo ancora, ma lei non se l'è sentita di dire in famiglia che ama una trans. Ci siamo lasciate da poco. Molte trans, e ancora di più le etero, quelle a cui piacciono gli uomini, trovano facilmente partner sessuali, ma molto difficilmente un compagno. L'uomo che si mette con noi, subisce le stesse nostre discriminazioni: rifiuto dalla famiglia, presa in giro. Terribile.


Le sue compagne accettano il suo corpo?


Io sono donna, quasi a tutti gli effetti. Il mio pene è atrofizzato, non ho eiaculazioni, né produzione di sperma. E' come se avessi un clitoride grande, infatti le stimolazioni che preferisco non sono quelle della masturbazione maschile, ma toccamenti concentrici, quelli usati per la clitoride.


Come arriva l'orgasmo?


Il sesso sta nel cervello. Non avendo più eiaculazione anche io ora posso simulare gli orgasmi! Ma non ho bisogno di farlo. Può sembrare strano ma senza eiaculazione e imparando a “rimappare” i genitali riesco ad avere anche due, tre orgasmi, bellissimi.


Mai più una penetrazione?


Qualche piccolissimo regalo, un puro sacrificio per me, alla mia ex compagna. Del resto anche fra lesbiche si usano falli artificiali.  Ma questi sono i giochi speciali dell'amore, non la quotidianità.


Rimpianti?


Ho bruciato gli anni migliori vivendo in un corpo che non era il mio perché non riuscivo ad accettare che, piacendomi le donne, potessi avere il diritto di essere donna anche io.  Per questo adesso sono impegnata con l'associazione Crisalide (www.crisalide-azionetrans.it). Non  voglio che altri passino quello che ho passato io.


Gli uomini la corteggiano?


Prima di ammalarmi sì, e questo rafforzava la mia femminilità. E' stato buffo scoprire quanto possano essere galanti, in ascensore mi cedono il passo, se ho tre borse della spesa c¹è sempre qualcuno che mi aiuta, ma ciò non toglie che il 99% delle discriminazioni e del mobbing che ho subito fosse da parte di uomini. Non ti perdonano di aver rinunciato al “dono/privilegio” della virilità.


E con le donne?


Con la maggior parte ho ottimi rapporti: sanno leggere cosa sei dentro e non a caso fu l'unica dirigente donna dell'ufficio a togliermi dalle grinfie di chi mi teneva sotto mobbing. Peccato sia arrivata tardi. Ma le donne che hanno introiettato gli stilemi maschili, quelle che per fare carriera sono diventate più maschiliste degli uomini, sanno essere davvero crudeli.


Come si definisce oggi?


Transfemminista e translesbica. Donna, ma consapevole di avere un mio personale specifico, non ho le mestruazioni e non posso avere figli. E non ho avuto l'educazione riservata alle bambine. Certe cose, insegnate alle donne fin dall'infanzia, come la paura della violenza sessuale o un certo pudore, non mi appartengono. Ma per anni ho militato nel controspionaggio, nelle file nemiche, “uomo” in mezzo agli uomini. E so cose che chi nasce donna non può neppure immaginare…