New York onora un'icona transgender

Christopher Curtis, PlanetOut Network
Friday, November 18, 2005 / 04:09 PM
traduzione a cura di:
Mirella Izzo, Davide Tolu e Matteo Manetti

La città di New York ha rinominato martedì scorso un angolo di strada del Greenwich Village dal nome della veterana e attivista transgender Sylvia Rivera. L'evento ha coinciso con il Day of Remembrance annuale, un giorno in cui la comunità transgender ricorda i propri morti.

Il settimo Day of Remembrance sarà commemorato domenica in molte città di tutto il mondo.

Rivera fu una delle prime contestatrici che gettò una bottiglia contro la polizia durante un raid all'interno del locale Stonewall, il 28 giugno 1969 (a quell'epoca negli USA era vietato ai locali pubblici servire da bere a gay, travestiti e transgender. N.d.T.). Sylvia comprese il significato di quel momento e lo chiamò "punto di svolta" per i diritti delle persone LGBT.

L'anno successivo, Rivera si unì all'Associazione "Gay Activists Alliance" lottando per far passare una legge sui diritti dei gay a New York - con tale intensità da interrompere un incontro sulla legge, scalando le mura della City Hall in abiti femminili e tacchi alti.

Ma piu tardi fu la corrente principale della cultura gay che la fece sentire come se fosse lei a "rompere le uova nel paniere"..

Gli attivisti abbandonarono i diritti delle persone transgender dalla legge per i diritti dei gay, nello sforzo di renderla più accettabile. Sylvia a questo proposito disse a Michael Musto nel 1995: "Quando gli obbiettivi iniziarono a diventare quelli di "normalizzazione fu come se ci dicessero "Non abbiamo più bisogno di voi"."

Nonostante fosse frequentemente senza una casa Rivera fondò insieme a Marsha P, Johnson "Azione Rivoluzionaria dei Travestiti di Strada (Street Transvestite Action Revolutionaries - STAR), al fine di procurare una sistemazione abitativa temporanea per altre persone della comunità transgender.

Rivera morì il 19 febbraio 2002.

Riki Wilchins, direttore esecutivo del Gender Public Advocacy Coalition (GPAC), ha descritto gli ultimi momenti di vita della Rivera in un articolo per il Village Voice.

"L'ultima domenica era collegata ai monitor, e ad una pompa di morfina, quando gli attivisti gay locali sono andati a trovarla al reparto di rianimazione per chiederle consiglio. Nonostante fosse mortalmente malata passò la notte a rimproverarli per non essere stati abbastanza inclusivi (n.d.t. relativamente alle persone trans),
Morì solo poche ore dopo, a soli 50 annni: una donna unica per tempi unici.

Melissa Sklarz, co presidentessa del LGBT Commitee of Community Board n. 2, ha dichiarato che l'idea di ribattezzare l'angono di strada a nome dell'icona transgender le è venuta da un suggerimento di un amico.

"In passato abbiamo fatto cerimonie molto sobrie" ricorda Sklarz. "ma vogliamo cominciare a celebrare le nostre vite piuttosto che piangere solo i nostri morti."

Gwen Smith, che fondò il Day of Remembrance dopo il caso insoluto dell'assassinio di Rita Hester a Boston nel novemebre 19998, ha dichiarato riguardo il nuovo nome della strada: " Non riesco ad immaginare nessun'altra persona che lo meritasse di più. Lei e Marsha P. Johnson erano davvero le madri del moderno movimento per i diritti delle persone transgender".

Mara Keisling, direttore esecutivo del National Center for Transgender Equality (NCTE), ha dichiarato che Rivera è il primo personaggio transgender visibile a cui è stata intitolata una strada. "Penso che sia un gesto meravigliossamente fantastico."

SKlarz ha aggiunto che dare il nome della Rivera all''angolo fra Christopher Street e Hudson Street ha anche un significato politico degno del nome che porta.

Sklarz ha dichiarato. "Proprio in questo periodo stiamo avendo problemi con i residenti del Greenwich Village i quali sostengono che le persone LGBT che bazzicano quella zona guastino il loro stile di vita. Abbiamo pensato che intitolare questo angolo di strada a questa icona che un tempo frequentava queste parti potrebbe ricordare a tutti la realtà storica del quartiere.

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http://www.planetout.com/news/article.html?date=2005/11/18/3

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New York honors transgender icon

Christopher Curtis, PlanetOut Network
  Friday, November 18, 2005 / 04:09 PM

New York City renamed a street corner in Greenwich Village on Thursday after Stonewall veteran and transgender activist Sylvia Rivera. The event coincided with the annual Day of Remembrance, a day the transgender community remembers its dead.

The seventh annual Day of Remembrance will also be commemorated in cities around the world on Sunday.

Rivera was one of the first protesters to throw a bottle at the police
as they raided the Stonewall Inn bar on June 28, 1969. She understood the significance of the moment, calling it a "turning point" for LGBT rights.

The next year, Rivera joined the Gay Activists Alliance in an effort to pass a gay rights bill in New York City -- going as so far as to crash a meeting on the bill by scaling City Hall walls in a dress and high heels.

But later it was the mainstream gay culture that made her feel like she was crashing the party.

Activists dropped transgender rights from the proposed city gay rights bill in an effort to make it more acceptable. "When things started getting more mainstream," Sylvia told Michael Musto in a 1995 interview, "it was like, 'We don't need you no more.'"

Although frequently homeless, Rivera co-founded Street Transvestite Action Revolutionaries (STAR) with Marsha P. Johnson, to provide temporary housing for others in the transgender community.

Rivera died on Feb. 19, 2002.

Riki Wilchins, executive director of the Gender Public Advocacy Coalition (GPAC), described Rivera's final moments in an article for the Village Voice.

"She was hooked up to monitors, IVs, and a morphine pump last Sunday when local gay leaders stopped by the intensive care unit to ask her advice. Mortally ill, she held back the night long enough to give them hell one last time for not being inclusive enough. She died only hours later, at just 50 years old: a unique lady for a unique time."

Melissa Sklarz, co-chair for the LGBT Committee of Community Board #2, said she acted on a friend's suggestion to name the street corner after the transgender icon.

"In the past we did very somber events," Sklarz recalled. "But we wanted to start celebrating our lives rather than mourning our dead."

Gwen Smith, who started the Day of Remembrance after the unsolved Nov. 1998 murder of Rita Hester in Boston, said of the street naming, "I
can't think of anyone who is more deserving. Her and Marsha P. Johnson were really the mothers of the modern trans rights movement."

Mara Keisling, executive director of the National Center for Transgender Equality (NCTE), said Rivera is the first out transgender person to have a street named after her. "I think it's a wonderfully marvelous gesture."

Sklarz added the naming of the northeast corner of Christopher and Hudson streets after Rivera also had a political message worthy of its namesake.

"Right now we're having trouble with the community in Greenwich Village as the residents protest the LGBT people who hang out there as destructive to their way of life," Sklarz said. "We thought naming this corner after this iconic figure who once prowled here would remind everyone of the neighborhood's history."


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