COMUNICATO STAMPA
(in merito alla denuncia di Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei Minori per la presenza dei bambini al Pride LGBT)

L'UNICO TRAVESTIMENTO: DA BENPENSANTI AD IPOCRITI

 

La denuncia, riportata da agenzie di stampa, da parte di Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio dei diritti sui Minori, secondo il quale i figli delle coppie lesbiche presenti al Pride di Milano, sarebbero stati strumentalizzati per via del fatto che ''La contestualizzazione di bambini in un autentico festival del travestimento, lontano anni luce da un corteo rivolto alla rivendicazione di diritti civili, e' inaccettabile per un Paese civilmente compiuto''  rivela in realtà che l'unico travestimento in atto in una parte della nostra società, che sicuramente comprende il sig. Antonio Marziale, è quello da “benpensanti” ad “ipocriti”.

Ricordiamo al sig. Marziale che:

-        l'utilizzo del termine “travestimento” nel contesto della sua frase ha sicuramente un'accezione negativa. Travestiti, Transgender e Transessuali – ricordiamo al Presidente – sono protetti dalla Risoluzione Europea n. 1117 del 12 settembre 1989 che inviteremmo lo stesso a leggere e che indica agli stati membri di porre rimedio alla drammatica carenza di diritti delle persone “Trans/vestite/gender/sessuali” (diritti civili anche questi a casa nostra e in quella dell'Unione Europea)

-         Dichiarare che la presenza di travestimento (anche volendo considerare l'espressione nella sua accezione più “di colore”) sia la causa dell'assenza di rivendicazione di diritti del Pride Nazionale è smentita da migliaia di bandiere, di slogan, di manifesti rivendicanti la legge sui PACS. Legge, che – lo ricordiamo al sig. Marziale – è ormai presente in quasi tutti i paesi UE, in tutti i paesi fondatori della UE ed anche in alcuni stati europei extra UE, come, ad esempio la Svizzera

-         Che questi paesi si sono dotati di leggi o riguardanti il matrimonio omosessuale o – come si chiede in Italia – dei cosiddetti “PACS” è frutto di una costante raccomandazione del Parlamento Europeo

Inoltre il sig. Marziale dovrebbe spiegarci perché non ha denunciato le organizzazioni pacifiste (cattoliche e non) che hanno spesso portato i bambini in piazza (e giustamente) a dimostrare contro la guerra. O ancora quelli che portano i propri figli dal Papa per essere benedetti, con la consapevolezza, di essere ripresi dalle televisioni.

Chiediamo come può erigersi a giudice (per nome del suo “osservatorio”) di quali manifestazioni per i Diritti Civili possano coinvolgere i bambini e quali no. Forse quelli che condivide a titolo personale? Altrimenti ci offra una motivazione oggettiva e non frutto delle sue personali e perseguibili per legge opinioni.

Infine ricordiamo al sig. Marziale che in piazza non sono stati “reclutati” bambini, ma quei bambini erano i figli di madri, di famiglie di fatto,  presenti al Pride e – fino a prova contraria – nessun “osservatorio” può entrare nel merito su dove una madre porti i propri figli all'interno di manifestazioni legali e autorizzate, siano esse ludiche, rivendicative o entrambe le cose insieme.

Come Associazione per la tutela dei diritti delle persone transgender e transessuali, ci riserviamo di meglio studiare le dichiarazioni del sig. Marziale, (magari leggendo l'esposto) al fine di valutare se esistano in esse toni offensivi che possano riguardare le personi transessuali e transgender.

Invitiamo tutte le altre Associazioni promotrici del Pride ad organizzarsi anche legalmente per porre fine al dilagante dileggio di cui è vittima il Pride per la presenza – non di bambini – ma di figli di manifestanti.

Qualsiasi opinione è legittima ma solo quando non offende, delegittima, dileggia chi la pensa diversamente.

Ci rendiamo conto che nell'ambiente politico odierno (vedasi campagna referendaria) i toni della delegittimazione sono ormai all'ordine del giorno (chi vota s ai prossimi referendum sulla PMA "è contro la vita", "è contro i bambini" ecc. – dichiarazioni tutt'altro che dimostrabili), ma riteniamo che il nostro movimento debba dare l'esempio nel non tollerare il passaggio dalla legittima differenza di opinioni, ad affermazioni offensive e gratuite, senza che noi si reagisca. Anche in sede legale, se ve ne è bisogno.

 

Genova 6 giugno 2005

 

                                                                       Mirella Izzo

                                         Presidente Nazionale Crisalide AzioneTrans onlus

 

Associazione promotrice del MilanoPride 2005