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COMUNICATO STAMPA:

COPPIE DI FATTO? CI SONO GIA' E REGOLAMENTARLE E' UN DOVERE, NON UN'OPZIONE

 

L'insurrezione polemica del Centro Destra e della Chiesa Cattolica riguardo una legge che regolamenti le coppie di fatto dimentica una verità elementare: uno stato laico ha il dovere di regolamentare qualsiasi fenomeno sociale, sia esso di massa o di nicchia.

Le coppie di fatto (etero per la maggior parte, omosessuale per una minor parte) sono un fenomeno esistente, reale, tangibile. Non se le è inventate né il Centro Sinistra né il movimento Gay, Lesbico, Transgender/Transessuale.

Un fenomeno sociale può essere o proibito e considerato fuori legge o regolamentato, ma non dimenticato e lasciato alla possibile mercé dei più forti, più furbi, più prepotenti.

Se le coppie di fatto sono immorali allora dicano che devono essere messe fuori legge piuttosto. In quel modo almeno sarebbero un po' coerenti (ma perderebbero voti, quindi preferiscono gettare solo fumo negli occhi alla gente meno smaliziata).

Una realtà come quella delle coppie di fatto poi - dove spesso può esservi all'interno un soggetto “debole” e uno “forte” – chiama lo Stato ad un obbligo particolarmente urgente riguardo alla regolamentazione dei diritti e dei doveri.

Il Centro Sinistra non arretri di fronte alla sconsideratezza di polemiche sopra le righe che manifestano soltanto la paura di perdere le elezioni, agitando fantasmi quali quelli dell'adozione o dello spianamento alla strada del matrimonio omosessuale.

Le Associazioni Gay Lesbiche e Trans italiane le loro richieste le hanno scritte con estrema precisione su un documento firmato e inviato alle Agenzie di Stampa e NON contiene nulla di quanto agitato da molti politici del Centro Destra e dalla Chiesa.

A nostro parere i giornalisti che giustamente raccolgono ogni sorta di dichiarazione (speriamo anche la nostra) dovrebbero o comunque potrebbero sottolineare quali fra esse contengono falsificazioni rispetto al documento ufficiale delle nostre richieste e le relative risposte. E' giusto raccogliere tutte le idee ma è altrettanto giusto sottolineare quando alcune di esse si distaccano dalla realtà – specie se scritta e in loro possesso – per amor di verità, o se si preferisce, per dovere di cronaca.

La Chiesa Cattolica, ancora una volta, con questa posizione che vuol difendere i più forti (le persone sposate che hanno diritti e doveri) contro i più deboli (le coppie di fatto abbandonate a loro stesse) dimostra che il suo interesse umanitario finisce dove finisce il suo potenziale “gregge” e pretende a gran voce che chiunque abbia idee diverse venga condannato perpetuamente al “rogo” della cittadinanza di serie B.

Nessun politico di fede cattolica dovrebbe dimenticare di servire i cittadini italiani e non lo Stato Vaticano e ricordare che molti sondaggi dimostrano che la maggioranza degli elettori è favorevole alla regolamentazione delle coppie di fatto. Gli stessi sondaggi dicono che una maggioranza (più risicata) è contraria alle adozioni omosessuali? Vero: ma questa richiesta non è stata avanzata. Semplicemente non ve ne è traccia sul documento. Chiunque agiti questo tema è quindi un pusillanime.

Piuttosto il Centro Sinistra, invece di “giustificarsi” come sembra fare Prodi, si pronunci anche sulla seconda richiesta scritta del movimento GLBT italiano: l'impegno a promuovere una legge simile a quella inglese (e non si agiti ancora e fuori luogo Zapatero, la legge l'ha fatta il moderatissimo Blair ammirato da Berlusconi, con i voti anche del partito liberale) sulle persone transessuali e transgender che preveda la modifica anagrafica a prescindere dall'intervento chirurgico sui genitali ed il passaggio della pratica da legale ad amministrativa. E' vero che siamo una minoranza e portiamo o togliamo pochi voti, ma è indecente che uno stato laico lasci vivere per anni o per tutta la vita persone con documenti difformi dall'identità assunta (e prevista da legge di stato!): vìola la privacy, costringe all'improvvisazione tutte le strutture private e statali a inventarsi soluzioni diverse quando hanno a che fare con persone transessuali non operate e non riassegnate. Questi documenti sono mendaci per le persone transgender e solo fonte di imbarazzo per tutti gli altri cittadini. Si ricordi inoltre che il non sottoporsi ad intervento chirurgico sui genitali (intervento complesso e lungo) può anche derivare da ragioni importanti di salute.

Per una volta mi permetto un esempio personale con una domanda: secondo il Centro Destra io che ho subito un intervento di sostituzione dell'arco aortico superiore e della valvola aortica (l'intervento che fece il noto presentatore Castagna, purtroppo defunto), e che devo fare terapia antibiotica anche per una carie dentale, per avere i MIEI documenti dovrei condannarmi a morte quasi certa?

Non abbiano paura quindi Prodi Bertinotti e Pecoraro Scanio di perdere voti perché devo ancora incontrare una persona (anche di destra estrema) che non si sia almeno stupita, se non scandalizzata, del fatto che lo Stato mi neghi documenti acconci alla mia identità. E questa esperienza è comune nella nostra piccola comunità e vale anche per le persone sane. Per noi non si muove alcun Piepolo o Doxa, ma il mio ruolo mi mette nelle condizioni di sondare il polso della situazione e so che la maggior parte dei cittadini è come minimo imbarazzata, se non scandalizzata, per i nostri mendaci documenti (mendaci rispetto all'evidenza).

E' chiaro, insorgeranno ancora e anticipo già quale sarà la principale obiezione agitata e scomposta:

“In questo modo una transessuale che diventa donna per l'anagrafe potrebbe comunque diventare padre sconvolgendo e scardinando il senso della famiglia.”

Non temete, la risposta è semplice semplice, quasi elementare:

1)      affinché una donna transgender non operata possa diventare padre deve interrompere per anni la terapia ormonale, assumendo di nuovo aspetto maschile e comunque non avrebbe alcuna garanzia sul ritorno alla fertilità;

2)      Il 100% degli uomini transgender si sottopone comunque ad isterectomia per evitare il ciclo mestruale e pertanto è sterile a vita anche senza “simil pene” ricostruito

3)      Ultimo ma non ultimo: la legge potrebbe tranquillamente prevedere che – nell'improbabile ipotesi  che una persona riassegnata anagraficamente metta al mondo un figlio dopo l'avvenuto cambio anagrafico - perderebbe automaticamente il diritto acquisito e tornerebbe al sesso di origine (e in ogni caso si tratterebbe di casi limite, probabilmente più teorici che reali). Diverso è per i figli eventualmente nati prima della transizione: sono figli propri e la maternità o paternità non dovrebbe essere disconosciuta

 

Le richieste del movimento GLBT ai politici sono moderate, semplici e rispondono a due soli requisiti: uno civile ed uno spirituale:

Civile: al di là delle differenze lo Stato deve garantire dignità a TUTTI i suoi cittadini;

Spirituale: nessun Dio che prevede la nascita e lo sviluppo di persone omofile o transgenere, la cui condizione non danneggia oggettivamente nessuno, potrebbe desiderarne l'emarginazione sociale e civile ed l'umiliazione continua da parte delle sue stesse rappresentanze terrene.

 

Ed infine tutti i politici si interroghino perché per una serie particolare di coincidenze (PMA, pseudoscienze che propagandano la guarigione dall'omosessualità o incitano alla separazione dei sessi nelle scuole, iniziali attacchi alla legge sull'aborto ecc.) oggi in Italia, sulla questione dei diritti alle persone omosessuali e transgender, si gioca una partita ben più ampia della semplice questione in sé e per sé: ci si gioca la laicità dello Stato o la trasformazione dell'Italia in uno Stato etico e confessionale.

 

Genova 14 settembre 2005

 

 

                                                                                              Mirella Izzo

                                                                                     Presidente Nazionale