COMUNICATO STAMPA

PIPPO BAUDO E' "FUORI LEGGE"

Le odierne dichiarazioni di Pippo Baudo, che confermano l’esclusione di Cristina Bugatti dalla trasmissione televisiva del “Dopo Festival” in quanto transessuale pongono il presentatore in una condizione “fuori legge”.
Qualsiasi forma di discriminazione relativa a questioni lavorative motivata dalla condizione di transessualità è stata infatti espressamente vietata dalla Corte Europea di Giustizia già dal 1996*. L’autorevole sentenza prevede in modo inequivocabile che tali discriminazioni rientrino fra quelle “tra uomini e donne”.

Valgono quindi per le persone transessuali le stesse tutele previste dalla legge n° 903/77 "Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro".
Ciò è vero tanto per il noto presentatore quanto per le migliaia di “Pippo Baudo”, datori di lavoro, che riempiono l’Italia intera e che quotidianamente rifiutano l’assunzione di persone transessuali (o le licenziano o le mettono sotto mobbing) a causa della loro condizione.

E’ ora che costoro sappiano che considerare la condizione transessuale come una “provocazione” tale da mettere in atto comportamenti discriminatori, comporta il serio rischio di essere denunciati.

Ed è per questo che le nostre Associazioni mettono a disposizione i propri uffici legali per tutelare tutte le “Cristine” d’Italia ingiustamente emarginate dal mondo del lavoro.

Ed a poco valgono le dichiarazioni del senatore Michele Bonatesta di An, membro della Commissione di vigilanza sulla Rai, secondo il quale le dichiarazioni di Sgarbi sono infondate in quanto “Platinette imperversa su tutte le reti televisive”.
Platinette è notoriamente un personaggio “en travesti” rappresentato da un attore che vive la propria vita da uomo. Non sono le rappresentazioni di una femminilità caricaturale a dare fastidio. Ciò che non si vuole fare passare è che una persona transessuale possa essere considerata seriamente per una propria specifica competenza.

Ciò che non si vuole è che una persona transessuale possa essere considerata un buon critico musicale (Cristina è cantante), ma anche un capace impiegato, operaio, informatico, avvocato, ingegnere, ecc.

Mirella Izzo Marcella Di Folco
(presidente Crisalide AzioneTrans) (presidente MIT)


Genova 23/02/2003

Per ulteriori informazioni:

339-6845584 (Mirella Izzo)
347/3441511 (Marcella Di Folco)

* per chi voglia approfondire di seguito l’abstract della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 30 aprile 1996 “P. contro S. e Cornwall County Council:
In considerazione dello scopo della direttiva 76/207, relativa all' attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l' accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro, l' art. 5, n. 1, di detta direttiva osta al licenziamento di un transessuale per motivi connessi al suo mutamento di sesso. Infatti, poiché il diritto di non essere discriminato a causa del proprio sesso costituisce uno dei diritti fondamentali della persona umana, la sfera d' applicazione della direttiva non può essere ridotta alle sole discriminazioni dovute all' appartenenza all' uno o all' altro sesso, ma si estende alle discriminazioni determinate dal cambiamento di sesso. Invero queste sono basate essenzialmente, se non esclusivamente, sul sesso dell' interessato, giacché licenziare una persona per il motivo che intende subire o ha subito un cambiamento di sesso significa usarle un trattamento sfavorevole rispetto alle persone del sesso al quale era considerata appartenere prima di tale operazione.
N.B.: la legge n° 903/77 "Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro" è la norma italiana di applicazione della direttiva 76/207, citata dalla Corte Europea di Giustizia.