Presidenza Nazionale


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LETTERA APERTA ALLE SORELLE E FRATELLI TRANSESSUALI, TRANSGENDER, CROSSDRESSER, QUEER:

 

Care e cari tutt*,

Scrivo a tutta la comunità transgender, transessuale, crossdresser e queer parlandovi direttamente ed in modo esplicito di politica.

Crisalide, l'associazione di cui sono presidente, è statutariamente apartitica ed infatti nulla di quanto vi dirò prefigura una contiguità con un partito in termini generali. Ciononostante, agendo nel sociale e nel politico, abbiamo l'obbligo di non essere “apolitici” e di valutare di volta in volta, anche nella politica nazionale, chi meglio tutela i nostri diritti o chi di più si impegna a farlo (con le dovute verifiche fra promesse e fatti concreti).

In ogni caso, questa lettera aperta, pur appartenendo al pensiero della presidenza nazionale di Crisalide, resta un invito personale rivolto a tutta la comunità, anzi a tutte le persone transessuali, transgender, crossdresser e queer.

 

Vivere una condizione esistenziale di difformità della propria identità di genere rispetto agli stereotipi culturali del cosiddetto “maschio” o cosiddetta “femmina”, non ci unisce necessariamente nel pensiero politico generale. Fra di noi vi sono persone che credono in una economia di tipo socialista, altre che pensano sia meglio il sistema liberista.  Ci sono persone credenti e praticanti, credenti ma in contestazione con la Chiesa sui diritti civili, credenti in altre filosofie religiose e non credenti. Appartenere alla grande famiglia “transgender” non significa automaticamente avere le stesse idee politiche. Questo è un dato di fatto ormai accertato anche nelle statistiche.

Nella vita molto spesso si vota un partito piuttosto che un altro proprio in base a queste “ragioni di fondo” del nostro concepire la gestione della società: più tasse e più servizi, meno tasse e meno servizi, queste sono le alternative economiche di fondo fra sinistra e destra (o centro-sinistra e centro-destra).

Altre volte però è necessario votare per un unico obbiettivo se questo è fondamentale per la qualità della nostra vita. Ed in questo caso, a mio parere l'interesse al raggiungimento di una cittadinanza piena, attraverso leggi ormai indispensabili, vale più di ogni considerazione riguardante la filosofia generale che ispira generalmente il nostro voto.

Abbiamo avuto modo di vedere in questi anni come l'attuale Governo considera noi transgender, transessuali, crossdresser, queer. Non ci è mai stata aperta neppure una porticina anche solo per dialogare o ascoltare i nostri bisogni per essere considerate persone con diritto di piena cittadinanza.

Peraltro il precedente governo di “Centro-Sinistra” ha speso parole migliori ma neppure una virgola di una legge che ci tutelasse nei nostri diritti fondamentali (con l'esclusione del “blitz” effettuato dall'on. Maura Cossutta che, dietro nostra ispirazione, fece approvare nella finanziaria 2000 un piccolo comma che detassava le istanze di rettificazione anagrafica al Tribunale, legge che comunque è stata tradita negli anni successivi, da altri governi, con l'imposizione di nuove “tasse”).

Per le  ragioni sopra elencate, recentemente, una grande parte delle Associazioni Lesbiche, Trans e Gay ha consegnato un appello ai candidati alle primarie dell' Unione (il nuovo nome dell'alleanza del Centro Sinistra) con alcune precise richieste per le quali si chiedevano altrettanto precise risposte scritte.

Sinteticamente le richieste erano:

 

-          Una legge sulle coppie di fatto inclusiva delle coppie omosessuali

-          Una legge analoga a quella approvata nel Regno Unito per il cambiamento anagrafico di genere sessuale che prevedesse il passaggio della “pratica” da giuridica ad amministrativa e, soprattutto, la possibilità di cambiare i dati anagrafici riguardanti nome e genere, a prescindere da interventi chirurgici demolitivi e ricostruttivi dei genitali che non tutte/i desiderano e soprattutto che non tutte/i si possono permettere senza mettere a rischio la propria salute

-          Una legge antidiscriminazione che includesse esplicitamente fra le condizioni per le quali è vietata ogni forma di disparità di trattamento, l'orientamento sessuale e l'identità di genere;

-          Una legge che includesse esplicitamente il “diritto di asilo” per le persone omosessuali e trans che vivessero in paesi dove queste condizioni sono punite per legge o fortemente esecrate da influenze culturali di massa;

-          Una revisione profonda della legge sulla procreazione assistita che non vietasse la fecondazione eterologa, la ricerca scientifica sulle “staminali embrionali” e non escludesse le coppie di fatto dall'accesso a questo diritto. (vedi documento integrale)

 

Questa lettera è stata quindi recapitata a tutti i candidati per le elezioni “Primarie” dell'Unione e precisamente a Prodi, Pecoraro Scanio, Di Pietro e Bertinotti.

Tutti hanno risposto positivamente al documento MA facendo esclusivamente riferimento alla prima delle nostre richieste, ovvero la legge sulle coppie di fatto. A parte un accenno dell'on. Di Pietro, l'unico candidato alle primarie che non si è dimenticato di TUTTE le proposte, che non si è dimenticato delle persone transessuali, transgender, crossdresser, queer è stato l'on. Bertinotti. Egli inoltre - ed unico - ha sentito la necessità di aggiungere che queste leggi non potranno e non dovranno essere scritte dai politici senza prima conoscere il parere dei veri “esperti” in materia, ovvero delle rappresentanze del mondo gay, trans, lesbico, queer.

Un passo avanti rispetto alle nostre stesse richieste.

E' bene, affinché le mie parole non possano sembrare pura pubblicità elettorale, che io dichiari di non avere mai votato per Rifondazione Comunista nel passato (non ho problema a dire che votavo per i Comunisti Italiani) e che trascriva letteralmente le parole di Bertinotti che ci riguardano più da vicino. Esse dicono:

 

“(…) La prima consiste in una serie di interventi che potremmo definire di"legislazione positiva" per il vero superamento di ogni forma di discriminazione per i gay, le lesbiche e i transessuali (nel lavoro, nelle relazioni sociali, nei diritti) sulla base del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Non parlo solo di interventi normativi ma anche di carattere regolamentare, di monitoraggio e di promozione al fine di avviare un processo positivo di superamento di discriminazioni, ostacoli e per l'estensione di diritti e opportunità. In questo quadro si inserisce, tra l'altro, anche la necessità di superare la normativa esistente per i transessuali la legge 164 del 1982.” (…)

Credo, infine, che un vero processo di cambiamento non possa non fondarsi sull'autonomia dei movimenti, superando cioè l'idea vecchia e perdente per la quale ai movimenti spetta solo il primo tempo della partita contro le destre, quella dell'opposizione, per poi passare il testimone ai partiti quando si tratta delle politiche di governo. Superare l'idea del "governo amico", nessuna delega ma un rapporto di autonomia che consenta ai movimenti di incidere effettivamente nelle scelte.”

 

Le elezioni “primarie” dell'Unione di Centro Sinistra, che si terranno ben prima delle elezioni di Giugno, non sono un puro esercizio formale, ma rappresentano il PESO politico che avranno i singoli partiti se le elezioni verranno poi vinte. Non importa se il candidato resti comunque alla fine Prodi, ciò che riteniamo oggi davvero importante è che la nostra comunità decida di dare questo voto all'unico esponente dell'Unione che ci ha dato una risposta totalmente esaudiente, senza dimenticare niente e nessuno, soprattutto – e credetemi è una novità assoluta – senza dimenticare la comunità transgender/transessuale.

L'ammissione di una revisione della legge 164/82 (quella sul “cambio di sesso”) piuttosto che l'approvazione di una legge sulla cosiddetta “piccola soluzione”, risponde in modo chiaro alla mia personale istanza inviata a tutto l'associazionismo GLBT e ai sindacati e quindi anche ai candidati alle primarie (peraltro opinione condivisa dalle più importanti associazioni trans italiane), di abbandonare la richiesta di approvazione di una legge (piccola soluzione) che ormai è in via di revisione anche nel paese in cui è nata, la Germania, e soprattutto di ispirarsi ai modelli legislativi più recenti che meglio recepiscono le indicazioni dei Tribunali europei sul trattamento della questione anagrafica per le persone transgender e transessuali, ovvero a quello inglese già in vigore e alla proposta di legge spagnola.

 

La questione che ci dobbiamo porre a questo punto va al di là di ogni altra considerazione politica:

quanto è importante per la nostra vita che venga approvata una legge che ci protegge dalle discriminazioni in modo esplicito?

Quanto è importante per la nostra vita che venga approvata una legge che protegga la privacy del nostro percorso di transizione (con la modifica dell'identificativo di genere e del nome) sia che si concluda con rettificazione chirurgica genitale, sia che questo non avvenga o per volontà o per necessità?

 

Se ritenete importante che anche queste due proposte possano diventare programma politico dell'intera Unione, l'unica risposta che possiamo mettere in atto concretamente è:

1)     andare a votare alle primarie dell'Unione

2)     votare Fausto Bertinotti.

 

L'unico altro partito per cui i nostri diritti civili sono nella loro agenda politica in maniera convinta è il Partito Radicale. Purtroppo la loro scelta di non aggregarsi all'Unione, rende l'attuazione dei loro progetti, in senso concreto, legislativo, molto difficilmente realizzabile.

Se poi, dovesse accadere che il Partito Radicale si aggregasse al “Polo delle Libertà” esso, per le questioni riguardanti i diritti civili, si ritroverebbe letteralmente soffocato da partiti molto più grandi di loro e che nei nostri confronti hanno solo saputo esprimere disprezzo e irrisione.

 

Per questo motivo, io, Mirella Izzo, presidente della più numerosa comunità transgender italiana, a titolo personale invito tutti i nostri soci, tutte le altre Associazioni GLBT, ma soprattutto tutte le persone transgender, transessuali, queer che non partecipano di norma alla vita associativa del movimento, di essere per una volta egoisti e pensare direttamente ai propri interessi.

Per farlo, a mio parere, la strada che ci dà più speranze è quella di rendere le risposte di Bertinotti le più pesanti possibili all'interno di uno schieramento che comunque contiene sacche di “resistenza” all'avanzamento dell'Italia come paese laico e strenuo difensore di tutti i suoi cittadini e abitanti.

Non tutta l'Unione ha dimostrato di credere davvero alle nostre proposte: lo si capisce dalle risposte che sembrano più di cortesia che altro e che soprattutto “fanno finta” di dimenticare che quel documento che abbiamo presentato conteneva un pacchetto inscindibile di proposte e non solo la pur necessaria e urgente legge sulle coppie di fatto.

 

Genova 21 settembre 2005

 

 

                                                                                  Mirella Izzo

                                                           presidente nazionale Crisalide AzioneTrans onlus