RASSEGNA STAMPA


GIOVEDI 6 MARZO

IL GAZZETTINO
L'8 MARZO
Trans e gay marceranno su Sanremo

L'8 marzo sarà un momento di lotta per l'emancipazione di "neo-donne" e transessuali. Anche la comunità trans, lesbica e gay, infatti, sabato festeggerà la giornata della donna ma lo farà da Sanremo «in risposta agli atti discriminatori e transfobici di datori di lavoro come il direttore artistico del Festival, Pippo Baudo, che ha voluto cavalcare pretestuosi stereotipi per privilegiare il perbenismo più sentito». «Nello spirito di non tacere mai, per ribattere le distorsioni riportate anche al Festival di Sanremo da stampa e media e per informare correttamente le condizioni reali delle persone transessuali», l'appuntamento con «tutti i cittadini che credono nei diritti civili» è per sabato alle 15 in via Matteotti a Sanremo.
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MESSAGGERO VENETO

Un Montesano formato Bagaglino
L’Auditel in picchiata:
la prima serata perde
tre milioni e mezzo


Che avranno fatto quei tre milioni cinquecento trentatrè mila italiani che l’altra sera hanno tirato un solenne e poco patriottico pacco al primo incontro col festival? Nel 2002 c’erano. In 15 milioni 897. Il 4 marzo 2003 in 12 milioni 364 mila. Oddio, così su due piedi ci vengono delle idee particolarmente banali, magari del sesso, o un Monopoli o Zelig Circus, robe così, fatto sta che l’uppercut è arrivato. Cinquecento mila in meno anche per il Dopofestival. Per quelli il motivo è lampante. Dormivano, cribbio, l’hanno mandato in onda alle 4 del mattino. O giù di lì. Ieri sera è andato in porto l’indultino: fischio finale mezz’ora prima, all’una. Dio vi benedica.
Seconda poderosa ronfata rivierasca. Pippo dopo i quattro salti in padella a casa di Tania Zamparo, inala i sapori veraci della Ribollita della mamma di Pupo. Ma Katia ti fa una pasta ogni tanto? Finché va a Unomattina a baciare in bocca (forse con lingua) Luca Giurato, non c’è speranza che assembli una stupida carbonara. Pare non abbia ancora una giusta fine la gara coniugale dei kiss kiss smack fuori norma. Adesso Baudo vorrebbe slinguazzarsi Sharon Stone. Possibilità da zero a dieci, meno mille. Ma vuoi mai, pagando, ci riuscisse, Katia punterebbe su Kabir Bedi, l’ex tigre della Malesia dal risucchio paradisiaco. Almeno così ha confessato la Perla di Labuan. E le vogliamo credere.
Non facile il caso comico del dopo Littizzetto. Ci ha provato nonno Montesano formato Bagaglino. «Viviamo in un’epoca di confusione. Prova a dire a Previti “Ti chiamo poi sul cellulare”, quello sbianca». Puntatina sui Savoia: «Vengono, non vengono, vengono, non vengono, boh, gli abbiamo portato i passaporti a domicilio e adesso questi s’impuntano. Mandano avanti il figliolo. Ma ci avrà gli attributi il principino? Fa la pubblicità alle olive, lui, se tanto mi dà tanto. Se la facesse ai meloni, allora sì. Il punto è che i principi prima o poi tornano, sono i conti a non tornare mai». Enrico stuzzica un po’ tutti, da Berlusca a Fassino, da Osama Bin Laden a Bush. E visto che c’era molla un siluro sul vecchio Bill: «A Kennedy hanno sparato con un fucile a pompa, Clinton è stato eliminato da un pom... a salve!».
Fallito miseramente il digiuno invocato dal Papa. Il bar del cinema Ariston ha addirittura aumentato la vendita di panini e tramezzini. Avranno fatto razzia gay, lesbiche e trans che si preparano alla marcia anti-Baudo di domani in risposta «agli atti discriminatori e transfobici di tanti datori di lavoro e di Pippo», reo di aver escluso la signorina/ino Cristina Bugatty. Domenica sfileranno i rappresentati delle aziende farmaceutiche: da quando c’è Sanremo il Valium non tira più.
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SABATO 8 MARZO

IL MESSAGGERO
Gay e trans: «Pippo ci chieda scusa»

ROMA - A Sanremo sono in arrivo i gay. È prevista per oggi l'annunciata manifestazione di omosessuali, lesbiche e trans. Arriveranno e sfileranno fuori al Teatro Ariston per protestare contro l'esclusione del trans Cristina Bugatty dal Dopofestival. Gay, lesbiche e trans dovrebbero giungere nel pomeriggio nella città dei fiori. «Consegneremo - dice il portavoce - una lettera al direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, e a Pippo Baudo (che è stato anche premiato con un Tapiro d’oro), per chiedere che, durante la serata finale del Festival, il presentatore ci ponga ufficialmente le sue scuse».
L'8 marzo, giornata della donna, sarà festeggiato a Sanremo «in risposta agli atti discriminatori e transfobici di datori di lavoro come il direttore artistico del Festival, Pippo Baudo, che ha voluto cavalcare pretestuosi stereotipi per privilegiare il perbenismo più sentito».
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DOMENICA 9 MARZO

LA LIBERTA'
Un migliaio di giovani nelle strade del centro. A Cammariere premio della critica
Meglio le canzoni delle munizioni: davanti all'Ariston la sfilata dei pacifisti

SANREMO. Meglio le canzoni delle munizioni. Questo lo slogan di chi ha manifestato ieri pomeriggio nella città dei fiori, nell'ultima giornata del Festival della canzone. Una marcia di oltre un migliaio di giovani nelle strade del centro storico. Da questi un gruppetto di una cinquantina si è staccato per salire sulla passerella collocata davanti al teatro gridando slogan pacifisti: «Basta con le munizioni, meglio Sanremo con le sue canzoni». Decine e decine di bandiere al vento e canti sono continuati per quasi due ore, mentre per tutta la lunghezza del corteo sono stati distribuiti anche centinaia e centinaia di mazzi di mimosa alle donne presenti per ricordare la ricorrenza della festa della donna. Irruzione dei pacifisti anche in sala stampa (dove hanno ricevuto gli applausi di molti giornalisti) dove hanno diffuso la foto dello scultore Mohammed Ghani, cittadino iracheno con l'invito a verificare, dopo un eventuale attacco all'Iraq, se quella persona resterà in vita. Manifestazione in piazza anche dei trans venuti a Sanremo per protestare contro l'esclusione della Bugatty dal Dopofestival. Cartelli e slogan divertenti come «Ma Pippo non lo sa che trans e gay hanno molta dignità». Premi. Sergio Cammariere è il vincitore del premio della critica specializzata. Al cantante e pianista presente con il brano Tutto quello che un uomo è andato il premio “Mia Martini”, al secondo posto Giuni Russo e al terzo Nino D'Angelo. Al quarto è finito il duo Mirò-Ruggeri e al quinto Cristiano De Andrè. Luigi Forte
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IL TEMPO
(ESTRATTO)

(...) Franco Grillini, ospite a piazza Navona ed esponente del mondo gay, ha portato di nuovo la discussione sul tema degli omosessuali e dei travestiti boicottati da Baudo al Festival e l’ex capo di Stato ha risposto leggendo i versi di «Socrate e Alcibiade» di Holderling, aggiungendo che «nessuno può sostituirsi a Dio nel giudicare gli uomini» (...)
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IL MANIFESTO
"FUORI DALL'ARISTON, MA ANCHE DENTRO, CONTRO LA GUERRA

La sagra che si consuma ogni giorno alle porte dell'Ariston; per qualche ora è sstata sospesa per lasciare il posto a una manifestazione di 3000 persone e in attimo: "Sanremo, Sanremo, stai ad ascoltare, c'è una guerra da fermare", tutto si è colorato di arcobaleno. Una delegazione si è staccata dalla sfilata in corso Matteotti e ha raggiunto la sala stampa per distribuire alcune foto di bambini, operai, insegnanti, ingegneri, una è quella che vedete qui accanto (foto omessa). Il ritratto scattato da Michele Stallo (di Salaam Baghdad, artisti contro la guerra) è quello di Saad Al-Jumally, 53 anni, artigiano nel marmo, uno che potrebbe stare nella galleria de "i volti del nemico" della serie figurine da Baghdad che in questi giorni sta collezionando Vauro. La delegazione chiede un impegno ai giornalisti presenti: "quando le bombe cadranno su Baghdad impegnatevi a scoprire se i protagonisti di queste immagini sono ancora vivi". Poi sulle note di Giorgio Gaber, Non insegnate ai bambini, tornano in strada e si mescolano ad un altro corteo, quello che tifa Giuni Russo e promette: "Se Pippo continua su questa linea di discriminazione, gli porteremo il gay pride al Festival". Sono trans, gay, lesbiche e simpatizzanti venuti da tutta Italia per manifestare contro l'esclusione di Cristina Bugatty al Dopofestival. Non Gaber ma "Ma Pippo Pippo non lo sa / che trans e gay hanno tanta dignità", e ancora, sulle note di "Non c'è più niente da fare" di Bobby Solo: "Non c'è più niente da fare / il sesso si può cambiare...".
A Camp Darby la situazione si rovesciava. "Una guerra in meno, Baudo al Pentagono, Bush a Sanremo", lo striscione appeso alla recinzione della base americana. Intanto i vincitori morali (quando scriviamo quelli reali non sono stati ancora annunciati) sono già Alexia (post-camerata e pacifista) e Alex Britti perché, assieme a Syria, Nino D'Angelo (l'unico baciato, fuori campo, da Sharon e, dai colleghi che ha seguito l'incontro con Peter Gabriel) sono quelli più richiesti e mandati in onda dalle radio pubbliche e private.
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IL MESSAGGERO
IN PASSERELLA CORTEI E PROTESTE
GAY E PACIFISTI LE CANTANO A TUTTI

Sanremo - Un pallone avvolto nella bandiera della pace. E' volato in alto, lieve, liberato dalle mani di uno dei pacifisti che in corteo hanno sfilato per le vie di Sanremo. E' stata tutta così l'ultima giornata del Festival: colorata e urlata. Colorata dalle bandiere con i colori dell'arcobaleno e dai cartelli dei gay e dei transessuali che mentre centinaia di persone si accalcavano davanti all'Ariston a caccia di vip, hanno manifestato per il riconoscimento dei loro diritti dopo l'esclusione di Cristina Butaggy dal Dopofestival. Erano una quarantina i rappresentanti del movimento gay, lesbiche, bisex e transessuali che hanno levato cartelli con su scritto: "Baudo, grazie a te ancora più discriminate" o "Il canone RAI lo paghiamo anche noi". Dalla folla sono partiti fischi e insulti, il corteo è salito sulla passerella solcata ogni giorno dai cantanti, quindi si è dileguato per le vie della città.
Erano circa cento i pacifistiche hanno sfilato urlando lo slogan "Sanremo, Sanremo, stai ad ascoltare, c'è una guerra da fermare" o "basta municioni, meglio Sanremo con le canzoni". Dopo il lancio del pallone con la bandiera un gruppo di pacifisti è entrato nella sala stampa dell'Ariston e ha distribuito le foto di civili che vivono a Baghdad, iracheni che rischiano la vita se dovesse scoppiare la guerra. E hanno fatto ascoltare le note di "Non insegnate ai bambini" di Giorgio Gaber, che dice "non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata, potrebbe far male", "non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi, cil cuore e la mente stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente". Infine la denuncia: a Pippo Baudo da parte del leader del movimento "Diritti Civili" Franco Corbelli "per il silenzio sull'appello umanitario in favore dei 7 milioni di bambini dell'Etiopia che rischiano di morire per la fame per la grave crisi che ha colpito il loro poverissimo Paese". Il reato ipotizzato è attentato ai diritti civili e politici.
Mo.F.
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LA REPUBBLICA
LE PROTESTE
I PACIFISTI SALGONO SULLA PASSERELLA DELL'ARISTON GAY E TRANS CONTRO LE "DISCRIMINAZIONI" DI PIPPO.

Sanremo - Marcia della pace ieri a Sanremo. Circa cinquanta dimostranti sono anche saliti sulla passerella davanti l'Ariston, ineggiando slogan del tipo "Sanremo Sanremo, stai ad ascoltare: c'è una guerra da fermare". E c'era anche un corteo di trans, gay e lesbiche venuti da tutta Italia per manifestare contro l'esclusione di Cristina Bugatty al Dopofestival. "Se Pippo continua su questa linea di discriminazione, gli porteremo il gay pride al Festival" minacciavano tra l'altro i manifestanti. Non è stato un caso che la scelta sia caduta sull'8 marzo, festa della donna, perché dicono i trans "siamo neodonne". Colorati e variegati hanno cantato tra l'altro: "Ma Pippo Pippo non lo sa / che trans e gay hanno tanta dignità".
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